agosto 2010
22 agosto 2010
Colgo di nuovo l‘occasione per ringraziarvi, le vostre lettere e mail sono colme con parole di conforto, grazie di cuore.
Con gioia posso raccontarvi del mio mese trascorso nel centro paraplegico svizzero a Nottwil. Un‘infrastruttura geniale dall‘aspetto architettonico molto moderno, con molta luce e tutto a norma di sedie a rotelle. Un grande centro, dappertutto gente su sedie a rotelle, mai visti così tanti messi insieme. Questo mi ha molto colpito. Tutto organizzato nei minimi dettagli. Ho goduto di cure molto avanzate che mi hanno fatto molto bene. Mi sono subito ambientato.
Ho diviso la camera con un paraplegico di San Gallo con quasi 30 anni di sedia a rotelle. Una persona molto amabile, tranquilla e nello stesso tempo scherzoso, intelligente e con tanta voglia di aiutare. Insomma non poteva andarmi meglio. Le cure, se si può nel mio caso parlare di curare sono sempre state il meglio assoluto.
„Purtroppo“ a Nottwil ho avuto anche molto tempo per pensare e riflettere su cose molto delicate. E da molto tempo che matura in me il desiderio di passare l‘ultimo periodo della mia vita in una casa di riposo. Per chi mi conosce e mi è sempre stato vicino è difficile capire questa mia decisione. Credetemi non è stato facile neanche per me andarmene da casa. Ma penso che sia giusto così. Gli ultimi mesi è cresciuto in me il desiderio di tranquillità. Questa tranquillità purtroppo a csa non l'avevo. Non sopportavo vedere che la vita continuasse senza di me. Soffrivo troppo. Anche Fabio e Valeria hanno diritto a tanta tranquillità perchè possano godere malgrado tutto la loro gioventù nel migliore dei modi.
Quindi il mercoledì 4 agosto sono entrato in una casa di riposo. E' situata nel verde nelle vicinanze di Berna e anche vincino a Bolligen. Non è stato facile. Ho avuto abbastanza difficoltà ad abituarmi all‘idea di vivere lontano da casa e specialmente lontano dai miei ragazzi e da Assunta. Stiamo tutti e quattro passando un momento intensamente triste. Ho anche molta difficoltà a concedere ai miei amici di venirmi a trovare. Faccio fatica, penso che appena mi sono adatto a vivere qui, riuscirò a essere di nuovo più aperto e disponibile. Penso tanto a Fabio e Valeria. I miei ragazzi mi mancano davvero tanto. Assunta anche tu mi manchi tanto. In quale crudele e bastarda forma viene messo a dura prova il nostro Amore.