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febbraio 2010

14 febbraio 2010

Il testo seguente l'ho scritto a gennaio all'ospedale di Langnau

E' trascorso un bel pò di tempo dai miei ultimi pensieri. Il mese di gennaio non l‘ho passato bene e purtroppo non è stato neanche per i miei cari un bel mese.
Non so se un‘ennesima scusa sul mio comportamento possa aver lo stesso effetto che la prima. Ma cosa posso fare.
Passo molti momenti a litigare su cose così banali e stupide.
Da sano e forte sono riuscito a coltivare buoni e sinceri amici, adesso da debole e malato sono un grande asino perché continuo ad avere veri amici che riescono ad essermi sempre vicini. Assunta e i ragazzi non mi fanno mancare niente. I miei genitori insieme ai suoceri idem. Io continuo ad essere un grande asino. A casa sono diventato insopportabile, e con i miei amici... forse anche.

Adesso mi trovo a scontare "la pena" all‘ospedale di Langnau per un tempo che io insieme ai medici dovremo definire. Odio gli ospedali! Hanno tutti la stessa puzza. Le infermiere sono brave, mi conoscono, è già la terza volta che vengo ricoverato qui. Ma la puzza e sempre quella, un miscuglio di disinfettanti, medicinali e tanta gente malata.

Cerco di mantenere la mia nostalgia sopportabile. Ma come mi manca casa mia. I rumori, gli odori il mio letto, Fabio, Valeria e la mia Assunta. Non si sta bene in ospedale. Come mi sistemi le gambe tu Assunta, la giusta tranquillità che insieme all‘amore solo tu mi dai, mi manca tanto.

Divido la camera con un signore di 56 anni malato terminale di cancro. Viene sottoposto a infusioni di sangue insieme naturalmente a un sacco di antidolorifici. Sembra che abbi il viso e le mani di cera, poverino. Ci siamo raccontati un pò le nostre vite, sembra che la sua non sia stata tanto rose e fiori.

E fuori continua a nevicare.

Quanto mi mancano Fabio e Valeria. Quanto mi manchi Assunta. Perché la mia testardagine ci deve far soffrire? Perché devo o dobbiamo soffrire in questa maniera?

Caro Fabio e cara Valeria con ragione mi avete rinfacciato che non ho mai scritto niente o poco su di voi. Per un padre che ama i sui figli non è facile presentarli ai tanti lettori! Ecco qua l‘anima dolente dei miei ragazzi!! Vi farei solo tanto male! Lo stesso che spesso mi sembra di fare a me quando scrivo sul sito.

Fabio, Valeria, cercherò di non entrare troppo nella vostra privacy.

Il tuo annuncio e dopo quello di Valeria, sono stati una grande sorpresa. La mamma ed io eravamo tanto giovani che il significato di diventare genitori l‘abbiamo appreso piano piano. Quanto eravamo ingenui, era veramente tutto rose e fiori.
La mamma ha dato il massimo nel crescervi. Siete diventati due splendidi ragazzi, giudiziosi e consapevoli nel affrontare la vostra giovane vita.

Mi dispiace vedervi soffrire così tanto. Mi sento vuoto e spento, sapendo di rubarvi gli anni più belli e spensierati della vostra giovinezza. Posso solo sperare che tutto questo vostro soffrire abbi un senso e possa rendervi forti. Forti nell‘affrontare le vostre decisioni future. Forti perché il vostro papà vi ama tanto tanto. Forti perché io sarò sempre con voi. Forti per il vostro papà che ha amato tanto veramente tanto la vita.
Anche così come sono ora, riuscendo a muovere solo più la testa, vi dico che farei millioni di debiti per rimanervi vicino.
Non sarà così! Il perché penso che sia proprio scritto in queste poche righe di speranza.

Il 2 di febbraio,il compleanno di Assunta! NON SOLO! Ma il ricordo del primo bacio passionale che ti diedi 25 anni fà. Tu fresca diciassettenne, io mezzo anno in meno e tanto giovane. Vorrei poterlo gridare al mondo intero quanto ti amo.
La prima volta in 25 anni che non sono con te, che non posso abbracciarti che non posso toccarti, baciarti darti un regalo. Sono riuscito a mandarti un mazzo di fiori.
Mi sento così solo in ospedale.

Malgrado il triste vai e vieni nelle corsie dell‘ ospedale spero di essere riuscito a ritrovare la necessaria calma e pazienza per continuare.
La pazienza!
Che grande dono.
E un tormento unico quello della pazienza. Ho paura di tornare a casa. Ho paura delle mie aspettative verso i mie cari. Ho paura di scivolare di nuovo in quella voragine della depressione più profonda. Avrei nuovamente fallito e con me tutti i consigli e le terapie della psicologa. Cerco di guardare avanti. Fabio Valeria Assunta il mio scopo per non lasciarmi abbattere.

Da venerdì scorso sono finalmente di nuovoa a casa mia. Quanto mi mancava.